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Perché si attirano certe persone?

Ci sono incontri che ci scuotono l’anima, e altri che ci trascinano giù, come se qualcosa di invisibile ci spingesse a ripetere storie già viste, già vissute, già sofferte



Nel grande tessuto del destino, ogni anima vibra con una sua nota precisa, è una melodia antica, intessuta di esperienze, ferite, desideri nascosti e promesse dimenticate. Non attiri ciò che vuoi: attiri ciò che sei, o meglio, ciò che vibra dentro di te anche quando non te ne accorgi.

Attrai persone che parlano, senza parole, con le tue stesse ferite, anzi, spesso sono proprio quelle ferite a riconoscersi, a cercarsi come un richiamo silenzioso... così tornano i manipolatori se in te vive ancora il bisogno di compiacere, tornano i traditori, se una parte di te non si fida ancora del proprio valore e tornano gli assenti, se dentro di te c'è ancora il vuoto di chi non c'è mai stato davvero.


Non è colpa tua, ma è tua la responsabilità di ascoltare questi specchi viventi, perché è questo che sono: specchi. Sono anime travestite da esperienze, maestri camuffati da errori.


Questo post non è una condanna, è un invito a guardarti dentro con occhi nuovi, a vedere che il cambiamento non inizia quando arriva la persona giusta, ma quando diventi la persona giusta per te stess*.

Quando smetti di elemosinare amore, quando smetti di dire “forse se cambio mi amerà”, quando smetti di pensare che valga la pena restare se fa male, allora cambia tutto... perché quel segnale interiore che prima urlava bisogno, ora emette presenza.

Riflessione notturna: una donna osserva il proprio riflesso nell’acqua chiedendosi cosa le persone che incontra stiano rivelando della sua anima
Il sussurro del riflesso

Una presenza che non rincorre, non si piega, non si svende.


E poi le persone cambiano, inizi a notare presenze nuove, non più chi vuole prenderti, ma chi vuole vederti, non chi ti prosciuga, ma chi ti nutre, non chi pretende, ma chi accoglie e se qualcuno ti ha detto che sei tu a sbagliare, solo perché pretendi profondità, ricordati che chi non sa stare sotto il mare, ti chiamerà sempre "troppo profond*", ma tu non sei troppo, tu sei esattamente quanto basta per chi sa respirare alla tua stessa profondità. Comincia a guardare con più attenzione chi ti attraversa la strada, non tutto ciò che attrae, è destinato a restare. Alcune presenze arrivano per mostrarti cosa stai ancora curando, altre arrivano per ricordarti quanto sei guarita.


Domandati, ogni volta: "Cosa mi stanno specchiando queste persone?" 


Non rispondere in fretta, lascia che la risposta arrivi nei sogni, nel corpo, nei silenzi, perché a volte, è solo nel silenzio che l'anima risponde davvero.


Questo è il viaggio e se lo stai facendo, se lo stai affrontando... allora sei già oltre la metà del tuo cammino.

Non lo stai facendo?

Allora che ne dici di iniziare?



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