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Quando l’amore fa paura...

Ci sono persone che arrivano nella nostra vita e, senza far rumore, ci costringono a guardarci dentro.

Non per ferirci, ma per ricordarci che l’amore non guarisce solo ... rivela.


Dopo un trauma, dopo un abbandono o una delusione profonda, il cuore impara a difendersi.

Si veste di prudenza, di ironia, di distanza... eppure, l’universo non smette di bussare, manda qualcuno che ha le nostre stesse ferite, ma in forma specchiata: ciò che in noi è chiusura, in lui è bisogno di avvicinarsi;


ciò che in noi è silenzio, in lui è parola;

ciò che in noi teme, in lui osa.


Due anime luminose e trasparenti si guardano negli occhi davanti a un portale di luce dorata, in un paesaggio cosmico di stelle e riflessi blu. L’immagine simboleggia il legame tra due essenze che si rispecchiano per guarire.

L’anima riconosce subito quello specchio, eppure lo respinge ... perché dove c’è riconoscimento c’è anche paura, quella paura di rivivere il dolore, la fobia di non essere abbastanza guariti, il timore che amare significhi di nuovo perdere.


Ma la verità è che certe connessioni non arrivano per ferirci: arrivano per rivelare dove sanguiniamo ancora.


Amare dopo un trauma non è facile, ma è proprio lì che si ricrea la possibilità della fiducia.

Ogni volta che un’anima ci tende la mano e noi


tremiamo, stiamo vedendo riflessa la parte che chiede ancora di essere abbracciata e allora forse il compito non è proteggersi dall’amore, ma imparare ad amare anche le parti di noi che hanno paura.


Perché quando due anime si riconoscono nello specchio del dolore, non è destino che si feriscano di nuovo… è la possibilità di guarirsi a vicenda.



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